Come redigere il DVR, un documento di prevenzione rischi

Spesso considerato un documento di prevenzione rischi, DVR è in realtà la sigla di Documento Valutazione Rischi. Questo fraintendimento ci fa subito capire un fatto fondamentale: l’attenta analisi e la valutazione dei rischi presenti all’interno di un’azienda sono il primo step per prevenire infortuni e incidenti per le persone e l’ambiente.

Nel contesto lavorativo, la prevenzione dei rischi rappresenta il pilastro su cui si basa tutta la gestione della sicurezza in un’azienda. L’obiettivo di ogni strategia di prevenzione è di mitigare i fattori di rischio presenti.

In questo articolo, vedremo come redigere il DVR sicurezza e quali sezioni deve contenere: parliamo di un documento indispensabile per la prevenzione dei rischi dal punto di vista pratico, ma anche di un adempimento obbligatorio per legge.

 

DVR: cos’è e obbligo legale

Il Documento di Valutazione dei Rischi (DVR) è uno strumento fondamentale per identificare, valutare e prevenire i rischi che possono compromettere la sicurezza dei lavoratori. Il DVR però non serve soltanto a prevenire i rischi, ma anche a ridurli. 

Infatti, occorre partire dall’idea che azzerare tutti i rischi è impossibile. L’obiettivo è quello di adottare una serie di misure (utilizzo DPI, conformità macchine, attrezzature e impianti, buone prassi gestionali ecc) per ridurre i rischi ad un livello considerato accettabile.

A seconda dei luoghi di lavoro, delle attività svolte e delle lavorazioni eseguite, possiamo distinguere diverse classi di rischio:

  1. Chimico;
  2. Biologico;
  3. Fisico;
  4. Da impianti;
  5. Da attrezzature;
  6. Da videoterminale.

Ad essere responsabile della protezione dei lavoratori da infortuni ed incidenti è il datore di lavoro, che ha anche il compito di redigere questo importante documento di prevenzione dei rischi.

In Italia, infatti,  il DVR è obbligatorio per tutte le aziende ed è istituito dal Decreto Legislativo 81/2008, conosciuto come il Testo Unico sulla Sicurezza sul Lavoro. Questa legge stabilisce chiaramente l’obbligo per il datore di lavoro di redigere il DVR e di tenerlo aggiornato. Deve essere pubblicato entro 90 giorni dall’apertura di un’impresa.

 

Come redigere il documento di valutazione dei rischi, sezione per sezione

II DVR, per la sicurezza in azienda, è una risorsa fondamentale. Infatti fornisce un ottimo punto di partenza per tutta la strategia. 

Ma come si redige il Documento Valutazione Rischi e quali sezioni deve contenere? Ecco le parti principali che devi inserire al momento della redazione del DVR:

1 – Identificazione dell’azienda e informazioni generali:

la sezione include il nome dell’azienda, indirizzo e le informazioni di contatto. Questi dati sono fondamentali per identificare chi è responsabile del DVR in caso di ispezione;

2 – Presentazione generale dell’azienda:

con una panoramica dell’azienda, del settore in cui opera e della sua organizzazione. Tali informazioni mettono in contesto il DVR e aiutano a comprendere meglio i rischi specifici legati all’attività aziendale;

3 – Organigramma del personale coinvolto attivamente nella strategia di sicurezza:

datore di lavoro, RSPP, RLS, Medico Competente, Preposti, addetti antincendio, addetti primo soccorso;;

4 – Elenco dei lavoratori dell’azienda:

descrizioni delle mansioni svolte e i relativi rischi;

5 – Identificazione dei rischi: 

in questa parte del DVR, vengono elencati e descritti tutti i rischi specifici presenti nell’ambiente di lavoro. Ogni rischio dovrebbe essere dettagliatamente analizzato, indicando le potenziali fonti di pericolo e i lavoratori esposti:

6 – Valutazione del rischio. 

la sezione valuta l’entità e la probabilità di ciascun rischio, nonché le possibili conseguenze sui lavoratori, l’edificio e l’ambiente. Questa valutazione è cruciale per stabilire le priorità nella gestione dei rischi. Si può fare, ad esempio, attribuendo un punteggio di gravità e probabilità per ciascun tipo di rischio. Anche la valutazione del rischio incendio deve essere inserita all’interno di questa parte del DVR;

7 – Misure preventive e protettive:

vengono descritte le misure e le azioni da per prevenire o ridurre i rischi. Ci si può riferire sia alle misure già in corso, sia a quelle che devono ancora essere attuate (indicando però un programma cronologico per il raggiungimento degli obiettivi).

Queste misure possono includere procedure di sicurezza, l’uso di dispositivi di protezione individuale, la formazione dei lavoratori e altro ancora;

8 – Piano di miglioramento:

contiene le misure da mettere in atto per garantire il miglioramento nel tempo dei livelli di salute e sicurezza;

9 – Registro delle modifiche al DVR:

una registro dove riportare tutti i cambiamenti che avvengono apportati con l’aggiornamento continuo del DVR. Si tratta di una specifica sezione in cui vengono annotate tutte le modifiche al documento, in ordine cronologico, correlate di date e firme delle persone coinvolte in qualità di responsabili;

10 – Allegati: 

piantine degli edifici, diagrammi, dati e tutti gli altri supporti su cui si sono basate le valutazioni riportate nel documento. Inoltre è buona norma citare e descrivere gli allegati nel corpo del testo del DVR.

La redazione di un DVR accurato richiede competenza e attenzione ai dettagli. È importante coinvolgere personale qualificato, come il Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione (RSPP), il datore di lavoro, il medico competente e il RLS. 

 

L’aggiornamento del DVR

Come abbiamo visto, il DVR deve essere pensato come un efficace documento per la prevenzione dei rischi. Pertanto non può essere considerato come un testo statico, ma deve evolvere insieme all’azienda. 

Da questa esigenza, nasce l’obbligo di aggiornamento del DVR nei casi di seguito indicati:

      • introduzione di nuove mansioni;
      • adozioni di nuovi macchinari o strumenti che implicano dei rischi prima ridotti, o assenti;
      • modifiche nel processo di produzione o nell’organizzazione, con un impatto sulla salute dei lavoratori;
      • infortuni gravi;
      • riscontro di criticità per la sicurezza a seguito di sorveglianza sanitaria o ispezioni;
      • modifiche all’organigramma della sicurezza;
      • aggiornamenti normativi;
      • apertura di nuove sedi o trasferimento presso altra sede.

 

Perché il DVR è considerato un documento per la prevenzione dei rischi

Il Documento di Valutazione dei Rischi (DVR) è un pilastro fondamentale per la prevenzione dei rischi sul luogo di lavoro e contribuisce in modo significativo a garantire la sicurezza e la salute dei lavoratori.

Identificare e attribuire un punteggio di priorità ai rischi permette ai datori di lavoro di mettere in campo le strategie di mitigazione e prevenzione più efficaci, riducendo i pericoli per i lavoratori, per l’azienda e per l’ambiente circostante.

Non a caso, quindi, il Testo Unico per la sicurezza impone l’obbligo di redazione del DVR a tutte le aziende, collocandolo quindi tra gli adempimenti più importanti per la strategia di sicurezza nei luoghi di lavoro.

Rappresenta anche uno strumento collaborativo. Infatti, affinché la prevenzione dei rischi sia efficace, è essenziale coinvolgere attivamente il personale dell’azienda. 

La partecipazione dei lavoratori nella valutazione dei rischi e nell’attuazione delle misure preventive è un obiettivo irrinunciabile per le aziende. 

Questo traguardo si ottiene anche attraverso la formazione adeguata in materia di sicurezza e prevenzione dei rischi: è una sezione cruciale del DVR. La formazione sulla sicurezza garantisce che tutti i membri dell’organizzazione siano consapevoli dei pericoli e delle misure da adottare, sia nella pratica lavorativa quotidiana che in caso di emergenza.

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